mercoledì 18 novembre 2015

Recensione di un incontro di approfondimento sull'utilizzo dei cereali, alla scoperta di nuovi prodotti, Teff e acidulato di Umeboshi

Ieri sera ho partecipato ad un interessantissimo corso sui cereali. Più che un corso di cucina lo definirei un incontro per conoscere e approfondire l’utilizzo dei cereali in cucina, da quelli più comuni  a quelli che ancora nella nostra società non sono molto diffusi.


E’ ormai assodato che negli  ultimi anni c’è stata molta sensibilizzazione sull’utilizzo dell’integrale e di cereali alternativi, quali ad esempio la quinoa, il miglio, il grano saraceno, il farro… e tutte le relative farine. 
Anzi, ora si trovano in commercio anche farine di legumi, come farina di lenticchie o di piselli, che ancora onestamente non ho provato ma sono senz’altro da sperimentare.
Non facendo parte ancora abitudinariamente del nostro quotidiano, spesso facciamo degli errori di cottura o degli utilizzi inappropriati, ritenendo questi “nuovi” cereali insapori o poco soddisfacenti.
Cuocendoli invece nel modo corretto e insaporendoli con condimenti della giusta consistenza, si ottengono dei risultati ottimi e oserei dire "preziosi".

Parliamo del miglio ad esempio, cereale ricco di proteine e di magnesio, oltre che a bassissimo contenuto glicemico. Se condito con una preparazione morbida, quale una purea di verdura, delle verdure stufate, una besciamella vegetale, si ottiene una consistenza simile ad un risotto.
Il grano saraceno, cotto e sgranato, è ottimo invece in insalata, accompagnato da legumi o verdure.

La regola base per tutti questi cereali è questa proporzione: quantità d’acqua (o brodo) il doppio rispetto al peso dei cereali. (Ad esempio 100 gr di miglio=200 ml di acqua). L’acqua deve essere aggiunta a freddo, messo il coperchio e lasciato cuocere circa 15-20 minuti, finché l’acqua non si è completamente assorbita.
In questo modo non si deve scolare e i cereali trattengono tutte le proprietà nutritive che possiedono.
Visto che per la maggior parte di noi le giornate sono frenetiche e ricche di impegni, si può anche giocare d’anticipo e fare in questo modo: Mentre si fa colazione si mette la pentola sul fuoco, con il cereale che vogliamo preparare e la giusta proporzione d’acqua. La portiamo soltanto a bollore e poi spegniamo. Possibilmente avvolgiamo la padella in un paio di canovacci e teniamo la pentola in un luogo chiuso, ad esempio nel forno.
La sera quando rientriamo troveremo già il nostro cereale cotto e pronto ad accogliere i nostri condimenti.
In questo modo recuperiamo tempo e denaro!

In questo incontro sono venuta a conoscenza tra l’altro di un cereale di cui non conoscevo l’esistenza, il Teff. Si presenta in semini minuscoli, grandi per intenderci quanto i semi di papavero. Proprio per questa sua dimensione viene quasi sempre utilizzato in farina.


E’ originario dell’Etiopia ed Eritrea ed ha delle notevolissime proprietà nutritive. E’ ricco di proteine ed aminoacidi essenziali, molto digeribile poiché naturalmente privo di glutine.
Il cereale in semi può essere utilizzato per varie preparazioni vegetariane, così come la farina, che viene utilizzata principalmente per la produzione di un pane tipico, conosciuto come “Injera.


Più che come pane si presenta come una crèpe, ho avuto l’opportunità di assaggiarlo e nonostante l’aspetto non m’invitasse, devo dire di essere rimasta piacevolmente sorpresa dal suo sapore, particolare ma davvero buono.

Durante la serata sono nati interrogativi e questioni interessanti che hanno portato gli organizzatori a consigliarci anche altri tipi di prodotti vegetali che sono utilissimi anche in cucina, ma anche un toccasana per il nostro corpo, quali il sale grigio del Mediterraneo o l’acidulato di Umeboshi.
Anche questo prodotto io non lo conoscevo ed è stato una grande scoperta. L’ho provato sull’insalata di grano saraceno che abbiamo preparato, ne bastano un paio di gocce e con il suo sapore particolarissimo, ha senz’altro rafforzato e migliorato il piatto.
Credo proprio che questo prodotto entrerà a fare parte della mia dispensa!

Tra una preparazione e l’altra ho visto anche come preparare il latte di anacardi, che può essere utilizzato per varie preparazioni, sia dolci che salate.
Anche gli anacardi ho scoperto avere delle proprietà nutrizionali eccellenti.
Per ottenere un litro di latte servono 100 gr di anacardi.  Bisogna mettere in ammollo 100 gr di anacardi con 100/200 ml di acqua e lasciarli 6/8 ore. Trascorso questo tempo si frullano e si passano al setaccio. Si aggiunge al liquido rimasto tanta acqua fino a raggiungere il litro, quindi 800-900 ml, in base a quanta se n’era usata per l’ammollo.


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